Roma, 17 ott. (AdnKronos Salute) – L’ambiente che ci circonda può modificare la nostra percezione del cibo. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato sul ‘Journal of Food Science’, condotto grazie alla realtà virtuale. “Quando mangiamo, infatti, non percepiamo solo il gusto e l’aroma dei cibi, ma otteniamo informazioni sensoriali dell’ambiente circostante, che arrivano dai nostri occhi, dalle orecchie e dai ricordi”, spiega Robin Dando, nutrizionista della Cornell University americana, autore della ricerca.
Nello studio, circa 50 persone hanno indossato un caschetto che proiettava immagini di realtà virtuale, con video a 360 gradi, ambientati in tre luoghi differenti: una cabina sensoriale standard, una panchina in un parco e un allevamento di bestiame a Cornell. Ai partecipanti è stato chiesto di assaporare tre pezzi dello stesso tipo di formaggio, anche se i volontari ignoravano che fossero uguali. Al termine è stato chiesto loro un giudizio: gli intervistati hanno sostenuto che il formaggio assaggiato nell’ambiente ‘stalla di bestiame’ fosse più piccante rispetto a quello mangiato nella cabina sensoriale o nel parco virtuali. E lo stesso test è stato confermato da un’altra prova relativa alla percezione di salato del cibo.
Lo studio conferma altre ricerche precedenti che dimostravano l’importanza degli altri sensi nella percezione del gusto. Ricercatori britannici avevano già dimostrato che il peso, il colore e la forma delle posate hanno un effetto sul nostro cervello e influenzano il sapore degli alimenti. Altri lavori avevano provato che l’intensità del gusto aumenta in proporzione al colore del cibo: più è rosso e più ci sembra aromatico. E ancora: dal colore della tovaglia all’atmosfera della stanza, tutti gli stimoli dell’ambiente possono influire sull’esperienza percettiva.
Secondo Dando, l’obiettivo di questo nuovo studio è quello di sviluppare una metodica affidabile e facile da realizzare per adattare la tecnologia della realtà virtuale a una valutazione dei fattori sensoriali degli alimenti. E suggerisce che, anche se questi risultati potrebbero bizzarri o poco importanti, in realtà possono avere delle conseguenze concrete per le aziende che sono alla ricerca di test meno costosi: “Questa ricerca conferma che la realtà virtuale è uno strumento utile perché fornisce un ambiente davvero immersivo per i test, perché conferisce qualità dell’ambiente stesso al cibo consumato, rendendo così i test affidabili”, concludono gli autori.