Roma, 20 set. (AdnKronos Salute) – Respirare aria avvelenata dallo smog potrebbe avere un legame con l’aumento del rischio di ammalarsi di demenza. Lo suggerisce uno studio condotto a Londra e pubblicato su ‘Bmj Open’, che ha rilevato un’associazione tra la malattia neurodegenerativa e l’esposizione ad anidride carbonica e alle polveri sottili (Pm 2,5). La ricerca, firmata dai medici dell’University of London, dell’Imperial College e del King’s College di Londra, hanno usato i dati anonimi dei pazienti presenti nel Clinical Practice Research Datalink, che riunisce le informazioni raccolte dai medici di medicina generale.
I ricercatori si sono concentrati su 131 mila pazienti tra 50 e 79 anni, che non avevano avuto una diagnosi di demenza, seguiti da 75 medici. Tutti sono stati seguiti per una media di 7 anni. Ebbene, all’1,7% è stata diagnosticata una demenza, nel 39% dei casi Alzheimer. Le diagnosi sono state collegate a livelli di inquinamento nell’ambiente in cui vivevano: chi abitava nelle zone più inquinate, aveva il 40% in più di rischio di diagnosi di demenza rispetto a chi viveva nelle zone più salubri.