Al di fuori dei siti e dei social media ebraici, anzi esplicitamente sionisti, pochi hanno fatto caso alle notizie vergognose che riguardano il leader del partito laburista inglese, Jeremy Corbyn. Eppure è un caso molto significativo, non solo perché i tre principali giornali ebraici britannici e poi una settantina dei più importanti rabbini inglesi hanno dichiarato che Corbyn costituisce un “pericolo per l’esistenza stessa della vita ebraica in Gran Bretagna”. Ma anche perché il leader laburista è additato come un esempio di buona politica da molti esponenti della sinistra non solo estremista in Europa, da noi dal segretario del PD Martina. Per citare qualche episodio, Corbyn ha prestato omaggio ai terroristi assassini di Monaco, ha chiamato “fratelli” i leader terroristi di Hamas, ha paragonato Israele al nazismo e ne ha chiesto il boicottaggio, ha protestato contro Obama (!) per aver prestato assistenza alla difesa antimissile che fa scudo agli israeliani dai razzi di Hamas, ha ignorato gli antisemiti dichiarati del suo partito. E’ cioè un nemico di Israele così fanatico da estendere il suo odio a tutti gli ebrei (o viceversa, è un antisemita che perciò odia Israele). E’ questo il futuro della sinistra europea alternativa al “populismo”? C’è da chiederselo. E da rabbrividire.