Oggi la
sinagoga è aperta per un’interessante accordo tra l’Unione della comunità
ebraiche Italiane, la comunità ebraica di Ancona e l’amministrazione locale.
Una volta che lo spopolamento progressivo iniziato nei primi del novecento ha
svuotato la comunità pesarese la sinagoga è divenuta sala di incontro per
iniziative culturali che ne rispettino però la sacralità del luogo: proibito
utilizzarla di shabbat – il sabato – o durante le feste ebraiche. Per
informazioni e visite vedere: http://www.comune.pesaro.pu.it/cultura/da-vedere/luoghi-da-vedere/edifici-storici-e-monumenti/edifici/sinagoga/L.
La comunità
ebraica di Pesaro conobbe momenti di grande splendore nel Cinquecento,
soprattuto negli anni in cui sostituì il
porto di Ancona a causa del boicottaggio di Solimano a Grazia Mendes per il
rogo dei marrani. Nello stesso periodo vi visse Gershon Soncino, della celebre
famiglia degli stampatori: furono loro i primi a editare in Italia un libro in
ebraico con i caratteri mobili inventati pochi decenni prima da Gutemberg. Nel 1634 la città viene annessa allo Stato
della Chiesa e viene creato il ghetto durato fino all’avvento dei francesi nel
1797 . Quando questi si allontanano il ghetto e le sinagoghe vengono
saccheggiate dai sanfedisti e per la comunità marchigiana fu l’inizio di un
lento declino.
Per
informazioni consultare: