La storica abitazione in Romania del premio Nobel Elie Wiesel, scrittore, filosofo, attivista per i diritti umani e professore rumeno naturalizzato statunitense, di origine ebraica e superstite dell’Olocausto morto nel 2016, è stata coperta in un raid notturno di graffiti antisemiti. La famiglia di Wiesel morì ad Auschwitz. Una delle scritte comparsa sui muri della casa a Sighetu Marmatiei, nel nord ovest della Romania, dice: “Sei all’inferno insieme a Hitler”. Sull’atto vandalico ora indaga la polizia di Bucarest. La vicenda ha suscitato dure proteste dell’associazione che combatte gli atti di antisemitismo nel Paese. L’ha definita uno sfregio alla memoria delle vittime dell’Olocausto e alle anime dei sopravissuti. La famiglia di Wiesel – come poi narrato dallo stesso Wiesel nel suo celebre libro ‘La notte’ – fu deportata nel maggio del 1944. Morirono nel campo di sterminio la madre e una sorella.