La settimana scorsa il palestinese Mohammed Yousef, saltando la barriera di sicurezza che non piace ai nostri progressisti, si è infilato ad Adam, un sobborgo di Gerusalemme, e ha ammazzato a tradimento col coltello l’israeliano Yotam Ovadia, morendo a sua volta nell’attentato. I giornali occidentali non hanno parlato quasi della cosa: che volete, era solo un padre di famiglia ebreo, un “colono”. L’Autorità Palestinese non ha condannato l’attentato, anzi ha dichiarato Yousef “martire”, il che comporta un premio immediato di 1500 euro per la famiglia e altri 350 al mese per sempre (https://www.algemeiner.com/2018/07/30/family-of-palestinian-who-killed-israeli-father-expected-to-receive-1600-grant-monthly-salary-as-reward/). Da quelle parti non sono pochi. L’ambasciatore americano è andato a nome di Trump a fare le condoglianze alla vedova di Ovadia; ma questa “visita provocatoria” sì ha provocato le proteste dell’autorità palestinese (https://unitedwithisrael.org/us-envoy-slams-palestinians-for-condemning-condolence-call-to-victim-but-not-the-terrorist/). Che volete, ognuno ha la sua morale. Basta sapere da che parte si sta.
Ugo Volli