Limitare in Austria la vendita di carne kosher solo agli ebrei praticanti iscritti in liste speciali: e’ la proposta avanzata dal dipartimento per la protezione dell’Ambiente della Bassa Austria guidato da Gottfried Waldhaeusl, deputato del partito di estrema destra Fpoe, che punta anche a mettere al bando le esportazioni di carne macellata secondo le regole kosher e a imporre limitazioni alla macellazione rituale. L’iniziativa ha provocato aspre polemiche, costringendo il governo di Vienna a correre ai ripari e a rassicurare la comunita’ ebraica. Come riferisce l’Independent, il cancelliere Sebastian Kurz ha ribadito il sostegno alle “liberta’ e ai diritti fondamentali” della popolazione ebraica in Austria, ricordando l’impegno del governo nei confronti delle “radici giudaico-cristiane” che continueranno a essere “difese contro ogni forma di attacco”. Waldhaeusl ha giustificato la proposta sostenendo che si tratta di una misura per “impedire la crudelta’ verso gli animali”, introducendo “restrizioni alla macellazione kosher” che, come quella halal, avviene senza anestesia. Una pratica vietata in diversi Paesi europei, tra cui quelli scandinavi, ma che in Austria e’ permessa sotto stretta supervisione e alla presenza di un veterinario. Critiche sono arrivate anche dall’ex cancelliere, Christian Kern, secondo il quale liste simili ricordano “uno dei capitoli piu’ bui della storia austriaca”. “Non siamo pecore che accettano qualsiasi cosa”, ha assicurato il capo della comunita’ ebraica austriaca, Oskar Deutsch, citato dallo Yedioth Ahronoth, affermando di aver parlato con il premier della Bassa Austria che ha promesso che la proposta non passera’”. Tuttavia, ha aggiunto, l’iniziativa di Waldhaeusl e’ “un’indicazione della natura dei membri del Partito per la Liberta’ (Fpoe) e la prova che dobbiamo stare in guardia”.