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    Buon compleanno Sami. Modiano è tra i pochi sopravvissuti ad Auschwitz

    Oggi Sami Modiano compie 88 anni. Qualsiasi persona anziana vive questo compleanno come un ulteriore successo di una già lunga vita. Ma per Modiano non solo ogni compleanno, ma ogni singolo giorno, è stato un giorno in più strappato alla morte, strappato a chi avrebbe voluto annientarlo. Sami Modiano è infatti un anziano speciale, è un sopravvissuto alla Shoah, al campo di sterminio di Auschwitz. Nato nell’isola di Rodi il 18 luglio 1930, venne prima espulso nel 1938 dalle scuole italiane con le leggi razziali fasciste, poi il 23 luglio 1944 deportato con l’intera comunità ebraica in Germania. Un viaggio bestiale è disumano, durato 19 giorni, prima imbarcati in una stiva di un mercantile da Rodi al Pireo è poi su carri ferroviari piombati, terminato ad Auschwitz il 16 agosto 1944. Appena giunti Sami, con l’aiuto del padre riuscì a superare la selezione per essere marchiato con il numero B7456. Durante la prigionia Modiano perse la sorella Lucia e il padre, ma strinse un sodalizio di amicizia – che ancora oggi rimane – con un altro giovane deportato ebreo italiano, Piero Terracina, di soli due anni più grande di lui, proveniente da Roma. Allo sterminio dell’intera comunità ebraica di Rodi, oltre a Sami Modiano, sopravvissero solo 31 uomini e 120 donne. La sua storia di grande sofferenza, ma anche di immenso riscatto, Sami Modiano l’ha raccontata nel libro autobiografico, Per questo ho vissuto (Rizzoli: Milano), nel quale descrive l’inferno di Auschwitz e racconta cosa significhi ricominciare a vivere dopo essere sfuggito agli orrori del campo di sterminio. La sua lucida testimonianza è il filo conduttore 

    del docu-film “Tutto davanti a questi occhi” di Walter Veltroni prodotto da Sky e Palomar che racconta la storia di Modiano.

    Oggi l’impegno di Modiano è raccontare ai giovani cosa è stato il nazifascismo e l’aberrazioni che ha prodotto. Ogni inverno Modiano si dedica a far conoscere la sua esperienza ai ragazzi nelle scuole medie e superiori, recandosi con loro nel campo di sterminio di Auschwitz e raccontando con dolore ed emozione la sua storia. L’estate invece la trascorre sempre a Rodi dove si occupa dell’antica sinagoga e della piccola comunità ebraica presente nell’isola. Tanti auguri Sami.

    Giacomo Kahn

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