1998-2018:
sono solo “venti digit@li” ma per il Servizio Polizia Postale e delle
Comunicazioni questi anni sono stati ricchi di radicali cambiamenti e,
soprattutto, hanno segnato il passaggio dalla tradizionale “Polizia
Postale” alla nuova “Polizia delle Comunicazioni”. Oggi, a Roma,
presso la “Lanterna” di Fuksas, la Polizia di Stato celebra il
ventesimo anniversario dell’istituzione del Servizio Polizia Postale e delle
Comunicazioni con una manifestazione che, alla presenza delle più alte cariche
istituzionali, del capo della Polizia prefetto Franco Gabrielli e di numerosi
esponenti del mondo imprenditoriale e accademico, offrirà una importante
opportunità di riflessione sulle nuove sfide derivanti dalla evoluzione
cibernetica del quotidiano. Tra i vati interventi di giornalisti, dirigenti di
Polizia, magistrati, esperti web, ci sarà la testimonianza di Raoul Chiesa, tra
i primi hacker italiani e oggi esperto di cyber security. Oggi si parla di
Polizia Postale 4.0. e tra software complessi, analisti, attività
sottocopertura e digital forensics, la polizia del web tutela le comunità
virtuali da fenomeni criminosi quali la pedopornografia online per la quale
sono state complessivamente oltre 10mila le indagini avviate, circa 10mila e
600 le persone denunciate e quasi 2mila i siti pedopornografici oscurati dal
Centro Nazionale di Contrasto alla pedopornografia online istituito nel
2006. Attualmente il Centro si occupa
anche della gestione di ogni forma di prevaricazione commessa e subita dai
ragazzi attraverso l’utilizzo della rete, con particolare riferimento al cyber
bullismo che, solo nel 2017, ha registrato 354 casi e 39 i minori denunciati.
La consapevolezza che l’azione di contrasto passi anche attraverso forme
strutturate di prevenzione ha portato la Polizia Postale e delle Comunicazioni
ad avviare iniziative di sensibilizzazione sull’uso consapevole del web come
“Una vita da social” e la campagna teatrale #cuoriconnessi, nonché la
predisposizione di strumenti per aiutare il mondo della scuola e i suoi
principali attori ad orientarsi nella gestione concreta di casi di rischio on
line. L’articolato sviluppo della minaccia informatica ha richiesto, inoltre,
la costruzione di una struttura operativa a tutela dei sistemi delle
infrastrutture operanti in settori sensibili per il Paese, esigenza raccolta dal Centro Nazionale Anticrimine
Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic), che con
oltre 71.676 alert diramati, 5.072 attacchi rilevati, 396 indagini avviate,
costituisce attualmente un qualificato punto di contatto interno e
internazionale per la protezione dalla minaccia cyber.