13 Novembre, è una docu-serie di tre puntate, di un’ora circa l’una che racconta la tragica nottata del 13 novembre 2015, nella quale la città di Parigi subì un attacco terroristico senza precedenti.
Questo documentario, prodotto e distribuito dalla piattaforma di streaming online Netflix e che si trova nel suo catalogo dal 1° giugno 2018, è stato diretto da Jules e Gédéon Naudet, autori di 9/11 e di riprese diventate storiche durante l’attacco alle torri gemelle.
13 novembre è la prima opera che racconta quella serata senza l’immediatezza della cronaca, alla ricerca della sensazione, lasciando la parola ad una comunità che ha passato anni a elaborare quelle ore, iniziando l’opera complessa di suturazione delle ferite. Nel documentario si sceglie un punto di vista ben preciso per raccontare i fatti di quella sera, in rigoroso ordine cronologico e senza fronzoli estetici: quello dei sopravvissuti, in cerca, a distanza di quasi di tre anni, della forza per raccontare quanto accaduto, privilegiando l’aspetto umano. Ognuno a modo suo: c’è chi appare quasi distaccato e chi non trattiene le lacrime. A parlare ci sono anche i politici, dall’allora Presidente della Repubblica François Hollande al Ministro dell’interno Bernard Cazeneuve, alla sindaca Anne Hidalgo, incapace di trattenere le lacrime per le dure prove affrontate dalla sua città, da lei governata come una rigida educatrice, ma anche con slancio materno. Ma i protagonisti veri del documentario sono altri, sono i volti comuni dei testimoni o dei sopravvissuti, dei medici, dei poliziotti, degli operatori del pronto intervento. Sono gli occhi, gli sguardi e le pause a segnare il ritmo di questa ricostruzione, alla ricerca di una maniera per descrivere l’indescrivibile. In tanti ricordano i piccoli gesti di “eroismo discreto” e le “bolle d’umanità”, che contraddistinsero quella tragica serata.
Il sottotitolo originale del documentario, Fluctuat nec mergitur, è il motto della capitale francese, sconosciuto o quasi prima di quel giorno, anche agli stessi parigini, che vuol dire ‘È sbattuta dalle onde ma non affonda’, questo motto rappresenta appieno la sfida più difficile per la città di Parigi, il ritorno alla normalità, la resilienza di un’intera comunità.
Luca Spizzichino