“Marrani, l’altro dell’altro” è il nuovo libro
edito da Einaudi firmato Donatella Di Cesare. Chi sono i cripto-giudei e qual è
la loro storia? La loro è una storia affascinante seppure ancora poco conosciuta.
In un’accezione storica, i marrani sono quegli ebrei residenti nella penisola
iberica e nei domini spagnoli costretti a convertirsi al cristianesimo per
sottrarsi all’esilio e alla morte. Sono coloro che per la prima volta
sviluppano una grande attenzione per la condizione interiore, elemento che li
rende precursori dell’età moderna. Rimasti confinati in una terra di nessuno
sono considerati “nuovi cristiani” dai “vecchi cristiani” e troppo lontani
dagli ebrei per essere ancora definiti tali. È così che sviluppano un
cripto-ebraismo che finisce per essere qualcosa di nuovo dall’antica fede. Sono
“altro dell’altro”, contraddistinti da una duplice forma di non appartenenza,
laddove gli ebrei sono ben distinguibili, i marrani diventano difficili da
riconoscere anche rispetto agli stessi ebrei. Vittime di un razzismo tutto
moderno che vede nel sangue un’entità immutabile, la condizione dei marrani
ricorda quella degli ebrei durante il nazismo, confronto avanzato anche dallo
storico Y.C. Yerushalmi in “Assimilazione e antisemitismo razziale: i modelli
iberico e tedesco”. Questi cristianos nuevos scelgono la segregazione in zone
recondite e rimangono in attesa di un evento messianico, sviluppano un ebraismo
per sottrazione in cui i digiuni si moltiplicano e le feste gioiose sono quasi
assenti. É un’atmosfera di profonda mestizia e perdita la loro, in cui colpa e
peccato si raddoppiano.
Marta Spizzichino