Silurato il portavoce del ministero degli Esteri sudanese per avere dichiarato ieri in tv che il suo Paese “aspira” a un accordo di pace con Israele, prospettando addirittura che sarebbe stato siglato entro la fine di quest’anno, seguendo così le orme degli Emirati Arabi Uniti, altro paese arabo che giovedì scorso ha formalizzato le sue relazioni con lo stato ebraico. “Il portavoce ufficiale del ministero degli Esteri del Sudan, Haidar Badawi Sadiq, è stato licenziato a causa della sua dichiarazione di normalizzazione con Israele“, ha riferito la tv satellitare al Jazeera.
In una dichiarazione fatta ieri ai microfoni dell’emittente Sky News araba, Sadiq aveva detto che il suo paese “aspira a un accordo di pace con Israele (…) Un rapporto di uguaglianza costruito sugli interessi di Khartoum”. “Non c’è motivo per cui l’inimicizia continui”, aveva spiegato Sadiq, aggiungendo “non neghiamo l’esistenza di comunicazione tra i due paesi”.
Il portavoce aveva quindi spiegato che “sia il Sudan che Israele trarranno vantaggio da un tale accordo se verrà firmato, alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo anno”.
Le voci sui buoni rapporti tra i due paesi hanno cominciato a farsi insistenti da quando il primo ministro israelianoBenjamin Netanyahu ha incontrato all’inizio di quest’anno in Uganda il capo del governo di transizione sudanese, il generale Abdel Fatah al-Burhan. E nei giorni scorsi, è stato lo stesso ministro israeliano per l’intelligence, Eli Cohen, a indicare il Sudan come uno dei paesi che potrebbe presto seguire quanto fatto dagli Emirati.