Alla vigilia
del tour europeo di Donald Trump, un nuovo motivo di polemica si aggiunge ai
dazi: la Nato. In una lettera inviata a giugno, il presidente americano ha accusato
gli alleati, e in particolare la Germania, di non contribuire a sufficienza
alle spese e chiede il rispetto degli impegni presi al summit del 2014 a
Cardiff, sull’aumento al 2% del Pil nazionale degli stanziamenti per la difesa.
Trump ha
scritto ai leader dei 28 Paesi alleati avvertendo che la pazienza degli Stati
Uniti e’ al limite e lasciando presagire un nuovo duro confronto al vertice
Nato in programma l’11 e 12 luglio a Bruxelles, dopo lo scontro sui commerci al
G7 in Canada.
Nella
lettera Trump ricorda che, nonostante le sue lagnanze, in pubblico e in
privato, gli Alleati ancora non contribuiscono in maniera sufficiente; e
avverte gli Usa potrebbero riconsiderare la loro presenza militare nel mondo
perche’ – lamenta- in Usa c’e’ “una frustrazione crescente” non solo
alla Casa Bianca ma anche al Congresso. Le parole piu’ dure Trump le riserva
alla cancelliera Angela Merkel: il mancato rispetto degli impegni da parte
della Germania “fornisce una giustificazione agli altri Alleati” che
non rispettano i loro impegni sulle spese militari perche’ vi vedono come
“modello guida”. E d’altra parte Trump avverte che sara’ sempre piu’
difficile far accettare ai cittadini americani il fatto che alcuni Paesi Nato
non condividano il comune onere per la sicurezza mentre “i soldati
americani continuano a sacrificare le loro vite all’estero o tornano a casa
gravemente feriti”.
Per l’Italia
la spesa per la difesa e’ in crescita (alcune stime la danno a 25 miliardi di
euro pari all’1,4% del Pil nel 2018), anche se ancora lontana dall’obiettivo
del 2% indicato a Cardiff.