Il Coronavirus blocca per il 2021 il viaggio del Treno della memoria: come spiega la Regione Toscana, che lo promuove dal 2002 ogni due anni, troppo complicato organizzare il convoglio per Auschwitz – lungo 16 carrozze con 500 studenti a bordo – senza sapere se l’anno prossimo sarà rientrata l’emergenza sanitaria. Se il Treno della memoria si prende una pausa previste altre iniziative per sensibilizzare i giovani sull’orrore dell’Olocausto. Tra queste la ‘Summer school’ con gli insegnanti, per preparare le attività in classe: le lezioni saranno a distanza e distribuite non più nell’ultima settimana di agosto ma dal 28 agosto al 16 dicembre. In totale sono lezioni e otto dialoghi per parlare dei 75anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, del fascismo, del nazismo e della deportazione. Un viaggio virtuale che vedrà il clou il 27 gennaio, Giorno della memoria, con le testimonianze di chi all’interno dei lager è sopravvissuto, come le sorelle Andra e Tatiana Bucci e Kitty Braun. “Organizzando ogni anno il viaggio con i ragazzi o l’incontro con i testimoni a Firenze – ha spiegato la vice residente della Regione Monica Barni – ci siamo sempre posti tre obiettivi: l’educazione, la conoscenza e la costruzione dello spirito critico nei ragazzi che saranno cittadini domani. Anzi, già lo sono. Si tratta di tre ingredienti fondamentali per combattere l’indifferenza. Anche se il treno non partirà l’impegno per una memoria attiva e partecipata rimane”. “Il viaggio che la Toscana ha organizzato dal 2002 non ha mai voluto essere una gita ma un viaggio di studio e approfondimento – ha aggiunto Ugo Caffaz, ideatore e anima da tanti anni del Treno della memoria toscano -. I meccanismi che fanno nascere i razzismi e li mantengono sono sempre gli stessi, ieri come oggi. Antidoti non ce ne sono. Ci sono vaccini: le iniziative con i ragazzi sono uno di questi”.