Nuove misure restrittive sono state annunciate l’altro ieri dal governo di Mohammed Shtayeh per contrastare la diffusione del coronavirus fra i palestinesi. Lo rende noto la agenzia di stampa Maan. Gli spostamenti fra le province della Cisgiordania resteranno bloccati per un’altra settimana ed una chiusura ermetica sarà applicata alle zone dove siano registrati focolai. Nelle città della Cisgiordania nessuno potrà circolare fra le ore 20 serali e le 6 di mattina. Fino a nuovo ordine sono vietati i matrimoni, i lutti pubblici ed i festival. Prosegue poi la chiusura di asili, piscine, palestre e sale di ricevimento. Il governo dell’Autorità nazionale palestinese vieta inoltre ai manovali di lavorare nelle cittadine ebraiche e fa appello agli arabi cittadini di Israele affinché si astengano in questa fase dal visitare la Cisgiordania. Nel frattempo il ministero della sanità, citato dall’agenzia di stampa Wafa, precisa che fra i palestinesi i casi positivi in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est sono saliti a 10.052 e che nelle ultime ore si sono avuti 465 contagi. I decessi sono 63.