Un nuovo studio sulle persone contagiate e poi guarite dal coronavirus aumenta la prospettiva che l’immunità al virus possa essere di breve durata. Lo scrive la Bbc. Scienziati del King College di Londra, riferisce l’emittente britannica, hanno studiato il modo in cui il corpo combatte naturalmente il virus producendo anticorpi e quanto tempo questi anticorpi rimangono attivi dopo la guarigione.”Quasi tutte le 96 persone esaminate avevano anticorpi rilevabili in grado di neutralizzare e arrestare il coronavirus. Ma i livelli hanno iniziato a calare nel corso dei tre mesi dello studio”, riporta la Bbc. Ciò che non è ancora chiaro è “se questo declino ci rende nuovamente vulnerabili allo stesso virus. Simili risposte di breve durata sono state osservate con altri virus, come quelli del comune raffreddore. Quindi è possibile che potremmo essere ricontagiati”. Ma anche se non ci rimangono anticorpi rilevabili, ciò non significa necessariamente che non abbiamo immunità. Gli anticorpi non sono l’unica cosa che ci offre protezione. Il nostro corpo può anche produrre cellule T per aiutare a combattere gli invasori, sottolineano gli scienziati citati dall’emittente pubblica.
“Sono necessari più studi e più lunghi per vedere cosa succede quando un individuo entra in contatto con il virus una seconda o terza volta”, affermano i ricercatori, per capire se “si ammalano o sono pronti a combattere perché il loro corpo lo ha già fatto prima”. “Studi saranno importanti per capire quanto bene potrebbe funzionare un vaccino e quanto spesso potrebbe essere necessaria una dose di richiamo per fornire un’immunità duratura”. (Askanews)