Israele sta lavorando per riaprire a partire da luglio i collegamenti aerei con una serie di Paesi poco colpiti dall’epidemia di coronavirus: fara’ controlli accurati sui passeggeri prima della partenza e al ritorno, ma senza obbligarli alla quarantena una volta rientrati. Parallelamente, le autorita’ sono impegnate a mettere a punto un piano che permetta la piena riapertura dell’aeroporto Ben Gurion agli israeliani fin dal 1 giugno. Secondo Times of Israel, l’Autorita’ aeroportuale spera di ottenere il via libera per voli da e per Cipro e Grecia dal 1 luglio, per poi riaprire i collegamenti, se le condizioni di sicurezza lo permetteranno, con altri Paesi come Austria, Croazia, Bulgaria, Montenegro, Ungheria, Svizzera, Germania, Polonia e Islanda: tutte nazioni che sono inserite in una cosiddetta ‘lista verde’ dove i tassi di contagio sono bassi e c’e’ l’obbligo di indossare la mascherina. Ad anticipare questa fase di riapertura, un progetto pilota – preparato dai dirigenti delle compagnie aeree e sottoposto al ministero della Salute – che prevede la ripresa, gia’ dal prossimo mese, di voli verso destinazioni vicine non meglio specificate. In questo caso, pero’, sara’ obbligatoria la quarantena di 14 giorni una volta rientrati in patria, e i passeggeri verranno sottoposti al tampone. Se non si registrera’ una nuova ondata di casi di Covid-19, verrebbero revocate le misure di isolamento e altre restrizioni. (Agi)