Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Parlare con gli israeliani? A Gaza non è possibile e Hamas arresta attivisti palestinesi

    Mi sembra sia passato sotto silenzio che sarebbe scoppiata una disputa nella comunità palestinese dopo che Hamas ha arrestato sei attivisti locali per aver chattato in video conferenza con attivisti israeliani di sinistra.

    Hamas, come noto, è nell’elenco dell’Unione Europea delle organizzazioni terroristiche, nell’elenco aggiornato al 22 aprile 2020: EU reference number: EU.3524.75 Legal basis: 2020/19 (OJ L8I) Programme: TERR – Terrorist Groups other than Al Qaeda  Name: Hamas • Name: Hamas-Izz al-Din al-Qassem.

    La Carta di Hamas, all’art 17, recita fra l’altro: “Pertanto li vedete perseguire questo scopo attraverso i mezzi di comunicazione e il cinema, l’educazione e la cultura, utilizzando come intermediari i loro manutengoli che sono parte dell’organizzazione sionista e assumono vari nomi e forme, come la massoneria, i Rotary Club, e le cricche spionistiche, tutti covi di sabotatori e di sabotaggi. Queste organizzazioni sioniste hanno grandi risorse materiali, che permettono loro di svolgere la loro funzione nelle diverse società al servizio dei loro scopi sionisti, e di introdurre concetti che fanno il gioco del nemico. Queste organizzazioni operano laddove l’islam è assente ed è lontano dal popolo. Pertanto, i militanti islamici adempiono al loro obbligo quando si oppongono agli schemi di questi sabotatori. Dove l’islam riesce a controllare la vita dei musulmani, elimina queste organizzazioni, che sono ostili all’umanità e all’Islam”. Quindi, anche il Rotary diventa sionista; forse bisognerebbe chiedere loro un obolo.

    Gli attivisti palestinesi sopra citati sono stati accusati di tradimento e di normalizzazione nei rapporti con lo Stato ebraico. Questi arresti hanno dato luogo ad una polemica che ha coinvolto una donna che fa parte di Amnesty, una notissima organizzazione mondiale che si occupa di diritti umani, la quale Signora avrebbe criticato detti attivisti su Facebook, taggando diverse autorità di Hamas affinché ne prendessero conoscenza. Tuttavia, Hamas ha dichiarato di esserne venuta a conoscenza per altre vie, mentre l’organizzazione umanitaria di cui faceva parte la citata persona ha informato che costei non ne fa più parte, condannando gli arresti.

    Nella teleconferenza di due ore via Zoom, i partecipanti avrebbero discusso le vicende della loro vita quotidiana, esprimendo la speranza di un cambiamento delle loro rispettive leadership.

    Rami Aman, di anni 36, fondatore del Comitato Giovani di Gaza, è stato arrestato ed accusato di tradimento, assieme ad altri cinque dopo aver parlato a dozzine di attivisti israeliani online.

    Il Ministro dell’Interno di Gaza avrebbe affermato che i contatti con l’occupazione israeliana costituiscono reato. In realtà, se Israele ha abbandonato Gaza da tanti anni, è arduo configurarla come occupante (vedi Hoffmann, Tamás, Is the Gaza Strip Still an Occupied Territory? Divergent Approaches in International Humanitarian Law (April 20, 2011). Nemzetkozi Jog Es Europa: Uj Metszespontok, Gábor Kajtár & Gábor Kardos, eds., Saxum, pp. 28-44, 2011), se non altro visto che la rifornisce ed atteso anche che Gaza ha preso Rafah una frontiera con l’Egitto, della quale si discorre assai poco, et pour cause.  

    Lo Stato ebraico ha combattuto diverse guerre in Gaza, mantenendo un blocco costiero, sostenendo che sia dovuto a ragioni di sicurezza.

    Nei social media, alcuni palestinesi hanno condannato gli arresti mentre altri avrebbero stigmatizzato il tentativo di normalizzazione.

    Purtroppo, la notizia di cui sopra non ha avuto alcuna eco degna di questo nome, anche nell’ambiente ebraico della Diaspora. Eppure, se vi è un ambito in cui i pacifisti possono muoversi è proprio questo. Siamo ancora ai pacifisti di Neighborhood bully di Bob Dylan  (Well, he’s surrounded by pacifists who all want peace

    They pray for it nightly that the bloodshed must cease
    Now, they wouldn’t hurt a fly. To hurt one they would weep
    They lay and they wait for this bully to fall asleep
    He’s the neighborhood bully
    ) o possiamo sperare che la pace, di cui abbiamo un disperato bisogno, abbia uno spazio maggiore dei livori politici? Se i pacifisti israeliani e palestinesi avessero più spazio, e se ci fosse meno gente (talvolta anche pagata) per spargere odio oppure per scrivere vere e proprie assurdità, vivremmo tutti meglio. Molto meglio.

    CONDIVIDI SU: