Almeno 384 mila persone sono morte in Siria, tra cui oltre 116 mila civili, da quando e’ iniziata la guerra nel marzo 2011. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Avviato dalla mortale repressione delle pacifiche proteste democratiche della primavera araba, il conflitto ha attirato potenze esterne in una guerra complessa che ha coinvolto fazioni ribelli, gruppi jihadisti e interessi stranieri. Con la guerra che entra nel suo decimo anno, il governo del presidente Bashar al Assad ora controlla oltre il 70% del territorio siriano, grazie al supporto militare dei suoi alleati Russia, Iran e il gruppo militante libanese Hezbollah.
Solo negli ultimi sei anni della guerra in Siria, oltre 9 mila bambini sono stati uccisi o feriti nel conflitto; quasi 5 mila – alcuni anche di sette anni – sono stati reclutati nei combattimenti; quasi mille strutture scolastiche e mediche sono state attaccate. Sono i dati resi noti dell’Unicef. Da quando e’ iniziato il conflitto, 4,8 milioni di bambini sono nati in Siria e un ulteriore milione e’ nato da rifugiati nei Paesi vicini. “Continuano ad affrontare le devastanti conseguenze di una guerra brutale. I numeri di questa emergenza sono drammatici: 7,5 milioni di bambini hanno bisogno di aiuto. Di questi 5 milioni si trovano in Siria e 2,5 nei paesi limitrofi. 2,6 milioni di bambini sono sfollati interni e 2,5 milioni di bambini sono registrati come rifugiati nei paesi limitrofi”, spiega l’Agenzia dell’Onu che si occupa dell’infanzia. “La guerra in Siria segna oggi un’altra vergognosa pietra miliare”, afferma il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore, che e’ stata in Siria la scorsa settimana. “Mentre il conflitto entra nel suo decimo anno, milioni di bambini stanno entrando nel loro secondo decennio di vita circondati dalla guerra, dalla violenza, dalla morte e dallo sfollamento. Il bisogno di pace non e’ mai stato cosi’ pressante”.
L’impatto piu’ ampio di quasi un decennio di conflitto comprende: due scuole su cinque non possono essere utilizzate perche’ distrutte, danneggiate, per dare rifugio alle famiglie sfollate o per scopi militari; oltre la meta’ di tutte le strutture sanitarie non e’ funzionante; oltre 2,8 milioni di bambini non frequentano la scuola in Siria e nei Paesi vicini; oltre due terzi dei bambini con disabilita’ fisiche o mentali richiedono servizi specializzati che non sono disponibili nella loro zona; quasi 20 mila bambini sotto i 5 anni sono colpiti da malnutrizione acuta grave e in serio pericolo di vita; 1 su 3 di tutte le mamme in stato di gravidanza e allattamento nel nord-ovest della Siria sono anemiche. Nel nord-ovest della Siria, l’escalation del conflitto armato, unita alle dure condizioni invernali e al crollo delle temperature, oltre a una gia’ disastrosa crisi umanitaria, ha imposto un pesante tributo a centinaia di migliaia di bambini e famiglie. Piu’ di 960 mila persone, tra cui piu’ di 575 mila bambini, sono sfollate dal primo dicembre 2019. Nel nord-est, almeno 28 mila bambini provenienti da piu’ di 60 Paesi continuano a languire nei campi di sfollamento, privati dei servizi piu’ elementari. Solo 765 bambini sono stati rimpatriati nei loro Paesi d’origine a partire dal gennaio di quest’anno.