Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale. In una conferenza stampa tenutasi alle 21:30 ha spiegato alla stampa e alla cittadinanza il provvedimento che estende le misure restrittive, da prima riservate solo al Nord, a tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile 2020.
Il decreto “io resto a casa”, così riassunto da Conte durante la conferenza, porterà la cittadinanza a muoversi da casa solo per esigenze lavorative, motivi di salute e necessità (ad esempio il reperimento dei beni primari di sostentamento). Queste motivazioni dovranno essere attestate mediante autodichiarazione (il modulo è scaricabile da internet). Conte ha precisato di porre molta attenzione poiché fare una falsa dichiarazione è reato. Un altro divieto molto importante riguarda l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Molti supermercati, infatti, fanno fare la spesa a poche persone per volta munite di mascherina e con il rispetto della distanza di sicurezza richiesta. Ristoranti e bar hanno l’obbligo di garantire il rispetto della distanza interpersonale, che ricordiamo deve essere di almeno un metro, ma possono stare aperti solamente dalle 6 alle 18. Chiusi centri commerciali e mercati nei giorni festivi e prefestivi. La chiusura non é disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari.
In ambito sportivo sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti. Sono sospese, infine, le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri benessere e così via.
In questo momento il focolaio maggiore, escludendo le zone del Nord, è situato nel Lazio. La Regione si è subito attivata con una campagna di informazione per illustrare ai cittadini quali misure assumere per contenere la diffusione del virus. Sette regole da rispettare per combattere la diffusione: come mantenere una distanza di sicurezza tra le persone o evitare incontri con individui con sintomi respiratori; lavarsi spesso le mani o coprirsi bocca e naso con il gomito in caso di tosse o starnuto; ridurre la partecipazione a eventi pubblici o affollati; evitare di prendere l’ascensore con altre persone e porre la massima attenzione alla pulizia o igiene personale e di tutti i luoghi che si frequenta. In caso di febbre – come spiega il vademecum – tosse o dolori muscolari, bisogna evitare il pronto soccorso e contattare il proprio medico di base. Numerose le misure adottate anche dal Campidoglio in attuazione dei Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione del Coronavirus come la sanificazione degli edifici scolastici e la la chiusura dei varchi ZTL dalle ore 14 per agevolare gli spostamenti in città.
La Comunità Ebraica di Roma ha attivato uno sportello per richiedere assistenza o informazioni sull’emergenza Coronavirus. In ottemperanza alle disposizioni del Dpcm ha, inoltre, sospeso le cerimonie religiose all’interno delle sinagoghe di Roma. “Nonostante la tradizione ebraica preveda obbligatoriamente la riunione di almeno dieci uomini per svolgere la preghiera è necessario in questo momento rispettare le regole imposte dalle autorità per evitare la diffusione del nuovo Coronavirus. In queste ore di sofferenza e difficoltà per tanti italiani vogliamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento al personale medico sanitario che si sta adoperando oltremisura. Rinnoviamo l’invito a rispettare le norme di precauzioni sanitarie e a rispettare le disposizioni vigenti. Serve uno sforzo corale e grande responsabilità per combattere l’epidemia. La nostra vicinanza va alle famiglie che hanno perso i propri cari e ai tanti colpiti dal virus.”, ha comunicato in una nota Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Nel messaggio del Rabbino Capo di Roma, Rav Riccardo Di Segni, diffuso sui Social, si afferma l’importanza della salute collettiva circa i recenti sviluppi sul Coronavirus: “La situazione sanitaria è molto grave e impone delle restrizioni non abituali. Ci troviamo di fronte a una situazione dove il virus si può propagare da persone che non sanno di essere infette e quindi lo possono diffondere in apparente buona salute. A questo punto l’unica difesa possibile è quella di stare a casa isolati. Questa regola vale soprattutto per gli anziani e per le persone con patologie pregresse importanti. Questa malattia colpisce anche i giovani. L’esempio delle sinagoghe chiuse è per dimostrare che abbiamo interrotto le funzioni essenziali per la salute di tutti quanti. Rispettate la vostra salute e quella degli altri. State a casa.”