La stampa straniera ha fatto “propaganda”, strumentalizzando l’epidemia di coronavirus in Iran, per spingere la popolazione venerdì a non recarsi ai seggi. Lo ha detto la Guida Suprema, Ali Khamenei. “La propaganda è iniziata alcuni mesi fa e si è intensificata con l’avvicinarsi delle elezioni e (soprattutto, ndr) negli ultimi due giorni” prima delle elezioni “con il pretesto di una malattia e un virus”, ha detto Khamenei. L’ayatollah ha denunciata la disinformazione “creata dai media stranieri”, sottolineando che “non hanno perso una sola opportunità per scoraggiare le persone ad andare a voto”.
Nonostante la ‘propaganda’ in Iran l’epidemia virale ha già causato 12 morti, mentre si parla di centinaia di contagiati.
A prescindere dalle parole di Khamenei le autorità iraniane hanno comunque attivato una serie di piani di emergenza, che prevedono tra l’altro la chiusura temporanea di scuole, università e centri culturali. Il portavoce del ministero della salute, Kianush Jahanpour, ha sottolineato che l’epicentro dell’epidemia è la città di Qom. Secondo quanto riportato dall’emittente iraniana Press Tv, sono 14, sulle complessive 31, le province interessate dalle misure di emergenza adottate dal governo, tra cui quella di Qom e della capitale Teheran.