E’ una polemica lunga quasi 60 anni quella sui ‘silenzi’ di Papa Pio XII sullo sterminio nazista degli ebrei. Tutto cominciò, di fatto, esattamente nel 1963 con la pubblicazione del testo teatrale ”Il Vicario”, scritto dal drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth: fu rappresentato in prima mondiale da Erwin Piscator a Berlino e il successo fu tale che ben presto approdò a Broadway e quindi a Parigi (con Michel Piccoli) e Londra. ”Il Vicario” fu subito al centro di grosse polemiche internazionali, perchè per la prima volta Papa Eugenio Pacelli, che aveva governato la Chiesa dal 1939 al 1958, era accusato di concorso colposo negli stermini nazisti. Quel testo di Hochhuth fece deflagrare il sospetto che il pontefice avesse taciuto volontariamente sull’Olocausto, pur essendo informato delle atrocità commesse dai nazisti nei campi di concentramento.
Lo scrittore Hochhuth aveva 14 anni quando Adolf Hitler si suicidò nel bunker di Berlino il 30 aprile 1945. ”Come tutti i giovani tedeschi – ha raccontato il drammaturgo – mi sono chiesto come sia stato possibile commettere lo sterminio del popolo ebreo nel nome della Germania. Non ho mai smesso di chiedermi come mi sarei comportato se fossi stato abbastanza grande da poter fare qualcosa. Questo mi ha indotto a cercare di capire quanto aveva fatto il rappresentante supremo della misericordia cristiana dinanzi all’Olocausto”.
Ovunque le comunità cattoliche, in occasione della rappresentazione teatrale di ”Il Vicario” tra il 1963 e il ’64 gridarono allo scandalo. In Italia il dramma rischiò addirittura di provocare un incidente diplomatico tra lo Stato e la Santa Sede. Il 13 febbraio 1965 funzionari statali, appellandosi alle norme del Concordato (la cui applicazione era stata richiesta dal Vaticano) vietarono la messa in scena organizzata dal gruppo di attori guidati da Gian Maria Volontè in un locale del centro di Roma messo a disposizione da Gian Giacomo Feltrinelli, l’editore che aveva pubblicato il testo di Hochhuth. L’editore ‘rosso’ Feltrinelli aveva stampato il libro nel 1964 con una prefazione di Carlo Bo, l’ex senatore a vita morto nel 2001, intellettuale di spicco del mondo cattolico.
Non era mai accaduto che un testo teatrale cambiasse, di fatto, il corso della storia successiva. ”Il Vicario” di Rolf Hochhuth lasciò, invece, il segno in Vaticano, nel mondo ebraico e nel campo degli studi storici, aprendo la strada della riflessione e delle polemiche infinite.
Già nel 1964, un anno dopo l’uscita del dramma, vennero pubblicati tre libri di storici che indagavano il rapporto tra Pio XII e il Terzo Reich. Nel 1965, per replicare alle accuse infamanti, Papa Paolo VI decise di avviare il processo di beatificazione del suo predecessore, peraltro ancora in corso. Allo stesso tempo Paolo VI decise di divulgare con largo anticipo il contenuto degli archivi vaticani relativi agli anni 1939-1945, proprio per smentire le calunnie su Pio XII. Papa Montini affidò a tre storici gesuiti il compito di raccogliere gli atti e documenti della Santa Sede relativi alla Seconda guerra mondiale, pubblicati in undici volumi dal 1966 al 1981. Da allora le accuse contro Pio XII sono andate aumentando con un fiorire continuo di una pubblicistica, che si è sviluppata in modo particolare nei Paesi di lingua inglese. Si stimano in circa 400 i libri che finora si sono occupati di questo tema.
Nell’ultimo ventennio gli attacchi al ”tacito silenzio” del Papa sono cresciuti di intensità, anche per la pubblicazione di una serie di pamphlet, tra cui quello dello scrittore inglese John Cornwell (1999), diventato un bestseller internazionale. Nel suo libro ”Il Papa di Hitler”, Cornwell, fratello di John Le Carré celebre romanziere di spy stories, sostiene, sulla base di documenti, che Pacelli avrebbe segretamente favorito l’ascesa al potere in Germania del dittatore nazista, fin da quando era nunzio in terra tedesca. Contro questo testo il Vaticano prese ufficialmente posizione, accusando Cornwell di ”propalare menzogne” e sostenendo che lo scrittore aveva manomesso i documenti originali pur di dimostrare la sua ”infamante tesi”.
Sempre nel 1999 lo Stato di Israele ha chiesto ufficialmente al Vaticano la sospensione del processo di beatificazione di Pio XII per almeno 50 anni. Una moratoria necessaria, all’epoca secondo le autorità israeliane, per consentire agli storici di diradare le ombre che gravano sui presunti ‘silenzi’ di Pacelli.
Nella primavera del 2002 le accuse contro Papa Pacelli sono state rilanciate presso il grande pubblico dal film ”Il Vicario” del regista Costa Gavras (ispirato dall’omonimo testo di Hochhuth), pubblicizzato da una locandina dove si vedeva una croce confondersi con una svastica.