Lo si sapeva da tempo che le oceaniche manifestazioni di piazza, in cui migliaia di iraniani urlano slogan contro Israele e gli Stati Uniti e bruciano le loro bandiere, non sono così spontanee come gli ayatollah vorrebbero far credere. Come per tutti i regimi, anche quello di Teheran vive e sopravvive infatti grazie ad una propaganda che vorrebbe dimostrare che il consesso popolare sia legittimo. Ma non è così. Ed ora ve ne sono le proprie.
In un sobborgo di Teheran è stata scoperta una fabbrica che produce solo,è unicamente bandiere dei ‘nemici’ della Rivoluzione: degli Stati Uniti, di Israele e della Gran Bretagna, bandiere che poi vengono regolarmente distribuite gratuitamente ai manifestanti che poi saranno invitati a darle alle fiamme durante le proteste.
La fabbrica si trova a Khomein, a sudovest della capitale iraniana, e vede giovani uomini e donne impegnati a stampare circa duemila bandiere al mese nei momenti di grande tensione. Candidamente Ghasem Ghanjani, il proprietario della fabbrica di bandiere, ha dichiarato: “Il popolo americano e israeliano sanno che non abbiamo alcun problema con loro. Se le persone bruciano le bandiere di questi paesi in diversi raduni, è solo per mostrare la loro protesta”. È il solito giochino delle dittature: per non attirare l’attenzione del popolo sui veri e reali problemi interni, meglio creare la psicosi di un potente nemico esterno.