In occasione del Giorno della Memoria, il presidente francese Emmanuel Macron ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione del rinnovato “Muro dei nomi”, che si trova all’ingresso del Memoriale della Shoah, nel quartiere del Marais, nel IV arrondissement di Parigi. Il “Muro dei nomi” riporta le date e i nomi dei cittadini francesi ebrei, circa 76.000 persone, che tra il 1942 e il 1944 furono deportati verso il campo di sterminio di Auschwitz e in altri lager.
In piedi nella galleria, il capo dello Stato francese ha sottolineato l’importanza vitale del dovere della memoria. “L’eterno dolore è consolato. I mausolei si stanno sgretolando. I marmi si spezzano. Poche cose possono resistere all’oblio che circonda i nomi”, ha detto Macron. “Ma il ‘mai più’ che ci detta la Shoah è un imperativo categorico. Il ricordo dell’orrore non deve finire. La Shoah non deve cicatrizzare. Deve restare una piaga viva, al fianco dell’umanità. Al fianco della nostra Repubblica. La nostra vigilanza deve senza sosta essere rischiarata dalla nostra memoria”, ha proseguito il presidente francese, per concludere: “Continueremo instancabilmente a raccontare la storia dell’Olocausto”.
Il Memoriale della Shoah è stato inaugurato il 27 gennaio del 2005 dalla fusione di due centri – il Centre de Documentation Juive Contemporaine e il Mémorial du Martyr Juif Inconnu – e sistemato in un edificio rinnovato, un grande palazzo di quattro piani, con due seminterrati e monumenti esterni.
Questo spazio museale è dedicato alla memoria dei 76.000 ebrei francesi deportati dai tedeschi nei campi di concentramento nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale. Possiede la prima e la più importante collezione di archivi sulla Shoah in Europa, oltre un milione di dischi e libri sul tema, accessibili a tutti. Si tratta del più grande centro europeo per la preservazione, la ricerca e la diffusione della memoria della Shoah. La conservazione del ricordo e delle testimonianze sulla Shoah, ha inoltre l’importante compito di prevenire del ripetersi di altri genocidi.
Insegnare la Shoah, mostrarla mentre ancora oggi c’è chi la rinnega, è di fondamentale importanza, soprattutto per le nuove generazioni. Per questo motivo storici, educatori e ricercatori si ritrovano in questo museo che, oltre alla funzione di ricordare, ha anche quella di vigilare.
Il museo offre, gratuitamente e per tutto l’anno, risorse pubbliche e servizi specifici (come attività didattiche) in circa 5.000mq di spazio: dispone di una biblioteca, di una videoteca, di un auditorium per conferenze e proiezioni, di un centro archivi, di sale pedagogiche, di spazi multimediali e, ovviamente, di varie esposizioni commemorative. L’esposizione permanente sulla storia del genocidio nazista è arricchita dalle mostre temporanee.
Oltre al Mur des Noms (il Muro dei Nomi), nel Museo c’è il Memoriale dei Bambini, forse l’esposizione più dolorosa da vedere, con le foto di alcuni degli 11.000 bambini, anche molto piccoli, torturati, sottoposti a esperimenti e uccisi non solo dai soldati votati all’assurda causa ariana ma anche da “illustri medici” al servizio dei lager. Infine vi è una simbolica cripta, una tomba simbolica per tutti gli ebrei non sepolti dove campeggia una grande stella di David scolpita su marmo nero; qui ci sono le ceneri degli ebrei recuperate dai forni crematori dei campi di sterminio.