
Un gruppo di ebrei diretto alla Sinagoga Neve Shalom di Istanbul per l’accensione dell’ottava e ultima candela di Hanukkah è stato preso di mira da manifestanti pro-palestinesi che hanno tentato di avvicinarsi al corteo urlando slogan intimidatori come “Questi sionisti devono lasciare il Paese” e “Non vogliamo sionisti”. La polizia è intervenuta rapidamente, disperdendo i dimostranti e impedendo il contatto diretto.
I filmati, diffusi sui social e rilanciati su X, mostrano i manifestanti sventolare bandiere palestinesi e attaccare verbalmente il gruppo ebraico prima di essere bloccati dagli agenti. Nei messaggi che accompagnano i video, gli organizzatori della protesta accusano i partecipanti alla celebrazione di “glorificare il sionismo” mentre a Gaza prosegue la guerra, arrivando a invocare l’intervento delle autorità contro quelli che definiscono “sostenitori del genocidio” e promettendo ulteriori azioni “contro sionisti e collaboratori”.
Secondo quanto emerso, la mobilitazione sarebbe stata pianificata in anticipo. Alcune pagine pro-palestinesi avevano pubblicato luogo e orario dell’accensione delle candele, corredando l’annuncio con immagini di una menorah imbrattata di sangue. Nel mirino anche una guida turca specializzata in itinerari di patrimonio ebraico, accusata di aver espresso sui social sostegno a Israele e cordoglio per soldati israeliani uccisi; accuse che hanno contribuito ad alimentare la tensione attorno all’evento religioso.
L’episodio si colloca in un contesto di forte deterioramento del clima politico e sociale in Turchia dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre e la successiva guerra a Gaza. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha più volte rivolto dure accuse a Israele e, nelle scorse settimane, Ankara ha annunciato mandati di arresto nei confronti di alti funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Non si sono registrati feriti, ma l’aggressione ha accresciuto le preoccupazioni della comunità ebraica turca per l’aumento degli episodi di odio. La sinagoga Neve Shalom, nel quartiere di Beyoğlu, è un luogo simbolo: in passato è stata bersaglio di due attentati, il massacro del 1986 e le autobombe del 2003.













