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    NEWS

    Roma, la luce della Channukià in piazza Barberini: tra festa e commozione per la strage a Sydney

    A piazza Barberini, nel cuore della Capitale, domenica si è rinnovata la tradizionale accensione della Channukià, organizzata dal movimento internazionale Chabad-Lubavitch. L’evento, giunto alla sua XXXVII edizione, ha visto la partecipazione di cittadini ed esponenti delle associazioni nel segno della luce contro l’oscurità. Un momento importante per la Comunità romana, specialmente dopo strage avvenuta lo stesso giorno a Sydney, in Australia, durante una celebrazione di Channukà, in cui decine di persone sono state uccise in un attentato definito terroristico dalle autorità locali.
    Le misure di sicurezza a Roma sono state rafforzate sin dalle prime ore del pomeriggio: presidio delle forze dell’ordine e controlli attorno ai principali luoghi frequentati dalla comunità ebraica, dell’ex Ghetto fino alla stessa piazza Barberini, secondo quanto riferito dalla Prefettura. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto alla cerimonia, ha espresso innanzitutto vicinanza alle vittime australiane e alle loro famiglie. “È molto triste oggi festeggiare con le notizie terribili di questo attentato che ha ucciso persone con una chiara matrice antisemita. Esprimiamo la nostra solidarietà a chi soffre e alla nostra comunità ebraica romana” ha detto, sottolineando come eventi di odio non possano oscurare “i valori della convivenza” e l’accoglienza nella città. Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha ricordato le vittime con parole di fermezza e speranza: “Non ci toglieranno mai speranza e luce, una luce di pace e rispetto reciproco”. Anche Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha affermato che “la risposta alla follia dell’odio deve essere la continuità della vita ebraica, con l’impegno a non piegarsi di fronte alle minacce”.
    Dal palco è arrivato anche un messaggio di fratellanza più ampio: mentre le fonti ufficiali australiane definiscono chiaro il movente antisemita del massacro a Bondi Beach, e le reazioni globali puntano a intensificare la sicurezza per gli eventi di Channukà in tutto il mondo, la Capitale ha voluto trasformare la festa delle luci in un simbolo di resistenza spirituale e civica. La cerimonia di piazza Barberini è proseguita con l’accensione delle luci, canti e momenti di preghiera, scandendo il significato profondo della festa: la luce come segno di speranza, unità e continuità. In una piazza che brilla nonostante il dolore per gli avvenimenti internazionali, la comunità ha voluto sottolineare che la festività di Channukà non è solo un rito religioso, ma anche un messaggio di pace contro ogni forma di violenza e discriminazione.

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