
Alfred Dreyfus, il capitano ebreo dell’esercito francese ingiustamente condannato per tradimento nel 1894, è stato promosso al grado di generale di brigata. La decisione, approvata dal Parlamento e formalizzata lunedì dal presidente Emmanuel Macron e dal primo ministro Sébastien Lecornu, è stata pubblicata martedì nel Journal Officiel, diventando ufficialmente legge.
Una promozione che mira a sanare una ferita ancora aperta nella storia francese e rappresenta un segnale forte nella lotta all’antisemitismo in un periodo in cui gli episodi d’odio contro gli ebrei sono in aumento.
Yaël Perl-Ruiz, pronipote di Dreyfus, ha accolto la decisione come una tappa fondamentale nella lunga battaglia per la verità. “Questo è un momento storico. La correzione tanto attesa è arrivata” ha dichiarato. “La vita e la carriera di mio bisnonno furono distrutte, ma lui resistette con coraggio alle false accuse senza mai cedere all’odio verso i suoi accusatori. È un modello di lealtà. È doloroso che questa riparazione arrivi solo dopo la sua morte, ma in un periodo di crescente antisemitismo è incoraggiante che questa iniziativa – proposta da Gabriel Attal – sia stata approvata all’unanimità”.
Soddisfazione, ma anche una riflessione amara, arriva da Yoav Heller, storico e presidente del Fourth Quarter Movement. “Ci sono voluti 131 anni perché il libello contro Dreyfus fosse cancellato. – ha sottolineato Heller – Quanto tempo servirà perché l’Occidente ritratti i libelli che oggi diffonde contro Israele? Accuse di genocidio, fame e altre menzogne alimentate da istituzioni internazionali ormai corrotte e da un antisemitismo radicato che avanza come un virus nel mondo musulmano e in quello occidentale”.












