
Piazza Giudea toponomasticamente non esiste più. Lasciandosi alle spalle via S. Maria del Pianto e guardando verso il Portico d’Ottavia si può notare che la parte sinistra della strada è caratterizzata da antichi edifici, mentre la parte destra presenta fabbricati umbertini. Questi ultimi furono costruiti a seguito della demolizione del ghetto, occorsa alla fine dell’Ottocento.
La fontana, progettata dall’architetto Giacomo Della Porta, venne costruita alla fine del Cinquecento e fu collocata nell’antica Piazza Giudia di fronte ad uno degli antichi portoni di accesso al ghetto. Durante i lavori di demolizione del recinto, la fontana venne spostata presso l’attuale piazza delle Cinque Scole. È da sottolineare che piazza Giudia faceva parte del ghetto solo per metà e nell’immagine è visibile solo la parte esterna al recinto. È interessante notare il portone del ghetto e il gabbiotto dei “birri” che controllavano chi entrava e chi usciva. Nell’incisione spicca il palo dove venivano puniti i trasgressori delle ferree leggi che disciplinavano la vita degli ebrei.
È comunque significativo il fatto che, nonostante nella toponomastica non esista più da quasi 150 anni, gli ebrei romani continuano a chiamare quel luogo straordinario “piazza”.
Fonte: Archivio storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”. Archivio fotografico, fondo Salvatore Fornari, vol I.












