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    Iran, discorso Khamenei: "con attacco a base Usa, colpiti gli arroganti. Dio e’ con noi"

    Una immensa folla, richiamata anche dagli ordini del regime, ha assistito oggi ad uno dei rari discorsi pubblici del leader religioso dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Erano anni che la guida suprema della Rivoluzione iraniana non guidava la preghiera del venerdì e non si rivolgeva alla folla: l’ultima volta era stata nel gennaio del 2012, quando parlando in arabo aveva affrontato gli eventi relativi alle cosiddette Primavere arabe. Precedentemente aveva parlato nel 2009, in concomitanza con le proteste contro la rielezione di Mahmoud Ahmadinejad alla guida del Paese; e poi nel 2011 per la ‘primavera araba’ del 2011.

    Il discorso di oggi è stato tutto incentrato sullo scontro missilistico tra Stati Uniti e Iran, paragonandolo alla “resistenza opposta da Mosé ai Faraoni” egiziani, superpotenza dell’epoca.

    La guida suprema si è soffermato a lungo sulla morte del generale iraniano Qassem Soleimani ucciso in una raid Usa a Baghdad, e l’ha definito il generale “il più grande comandante nella lotta al terrorismo”. ”Il fatto che l’Iran abbia il potere di schiaffeggiare un arrogante” come gli Stati Uniti ”dimostra che Dio ci sostiene”, ha detto Khamenei, che ha definito “giorni divini”, quelli in cui sono stati lanciati i missili dai Guardiani della Rivoluzione iraniana (i Pasdaran) contro due basi americane in Iraq e quelli delle esequie del generale Soleimani.

    Durissime parole Khamenei ha avuto anche nei confronti di Gran Bretagna, Francia e Germania, paesi “spregevoli”, “malvagi” e “inaffidabili”. “Il malvagio governo britannico, e quelli di Francia e Germania sono gli stessi che durante la guerra contro l’Iraq (degli anni ’80 del secolo scorso) hanno aiutato Saddam Hussein”, ha detto.

    “Riferendosi ai tre stati europei, la guida suprema ha quindi affermato che “sono governi sottomessi all’America e vogliono mettere in ginocchio il nostro popolo, ma se la stessa America che è molto più grande di loro non è riuscita a mettere in ginocchio il nostro popolo come pensano di fare loro che sono piccoli”.  Quindi Khamenei ha esortato il popolo e il governo iraniano affermando che “l’unica strada da percorrere è che l’Iran diventi più forte e potente e non solo in campo militare” per fare fronta ai complotti dei nemici.

    Khamenei ha anche parlato dell’abbattimento delBoeing ucraino da parted eo Pasdaran, che ha definito ”un incidente tragico e molto triste”. ”I nostri nemici sono stati contenti dell’abbattimento dell’aereo  perché vogliono ritenere responsabile la Repubblica islamica e i Guardiani della Rivoluzione”, ha aggiunto. Inoltre, secondo il Grande Ayatollah ”alcuni stanno traendo vantaggio dall’incidente dell’aereo ucraino cercando di oscurare la memoria dei martiri Soleimani e Abu Mahdi al-Muhandis”. Il riferimento è al comandante delle Forze al Quds e al numero due delle milizie sciite irachene delle Unità di mobilitazione popolare uccisi in un raid aereo americano a Baghdad lo scorso 3 gennaio.

    Il discorso di Khamenei è stato spesso interrotto da grida della folla che recitava “Morte all’America” e “Morte a Israele”.

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