All’interno dell’amministrazione Trump c’e’ la crescente convinzione che l’Iran abbia volutamente evitato di colpire basi aree militari in Iraq dove erano presenti truppe americane. E’ quanto riporta la Cnn, citando fonti che suggeriscono come Teheran abbia voluto in questo modo mandare un messaggio ma non intraprendere un’azione che avrebbe portato ad una decisiva risposta americana. A sostegno di questa lettura dei raid della scorsa notte, che hanno colpito le basi di Erbil e di Al-Assad senza fare vittime tra militari americani, iracheni e degli altri Paesi della coalizione, viene citato il fatto che i missili hanno colpito anche una zona vicina al consolato Usa della città del Kurdistan iracheno, ma non la sede diplomatica americana. “Avremmo potuto farlo e non l’abbiamo fatto”, sembra essere quindi il messaggio inviato dagli iraniani, secondo il ragionamento di un funzionario del dipartimento di Stato. Al Pentagono, spiegano altre fonti, si sta cercando di determinare se sia trattata di una deliberata decisione da parte degli iraniani di calibrare la propria risposta senza provocare danni significativi. Ma allo stesso momento c’e’ chi si interroga sulle reali capacità dell’Iran di colpire i propri obiettivi.
Secondo quanto riporta l’emittente americana, questa interpretazione sarà presentata al segretario di Stato Mike Pompeo che a sua volta poi la riferirà a Donald Trump che, come ha annunciato lo stesso presidente nella notte, oggi farà un discorso alla nazione sulla crisi. La Casa Bianca in un primo momento aveva preparato un discorso di Trump nella notte, ma poi l’intervento è stato rimandato ad oggi mentre, rivela ancora la Cnn, si registrava un sentimento generale teso a “prendere una pausa” anche da parte del “pragmatico” Pompeo. L’idea, concludono le fonti dell’emittente Usa notoriamente su posizioni anti-Trump, è che gli Stati Uniti abbiano dato all’Iran “l’opportunità di fare quello che dovevano fare senza far salire la tensione uccidendo americani”. Questa, dicono ancora le fonti, sarebbe “una mossa intelligente” da parte degli iraniani che avrebbero dimostrato di avere “più da perdere” che guadagnare uccidendo americani. (Adnkronos)