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    ISRAELE

    Dal Mar Rosso alle spiagge di Israele: la minaccia silenziosa del pesce leone

    Dalle acque calde del Mar Rosso alle coste del Mediterraneo: il pesce leone non è più un ospite occasionale, ma una presenza stabile nei mari di Israele. Con le sue pinne piene di spine velenose e le striature rossastre, questa specie minaccia l’equilibrio degli ecosistemi locali e, raramente, la sicurezza dei bagnanti.

    Nello scorso weekend, un surfista di 41 anni originario di Rishon Lezion è stato punto da un pesce leone mentre cavalcava le onde di Palmachim Beach. L’uomo è finito in ospedale in condizioni stabili, ma a preoccupare non è stata la puntura in sé. «I problemi principali sono dovuti a una reazione allergica», spiega Omri Omessi, la guardia marina dell’Autorità per la Natura e i Parchi di Israele (INPA). «In molti casi le persone non si rivolgono nemmeno ai medici in quanto di solito il dolore passa da solo».

    Il viaggio di questa specie è iniziato attraverso il Canale di Suez, che collega il Mar Rosso al Mediterraneo. Una volta arrivato, il pesce leone ha trovato il terreno ideale per insediarsi tra le acque costiere rocciose. In Israele è ormai presente dappertutto, da Achziv fino a Eilat.

    «La cattiva notizia è che il pesce è qui per restare», afferma Omessi. «La buona notizia è che gli episodi sono rari e diventano seri soltanto per chi è allergico al veleno».

    Il pesce leone appartiene alla famiglia degli scorfani e può raggiungere i 38 centimetri di lunghezza. È un predatore vorace, che divora qualsiasi creatura più piccola. La sua arma difensiva sono le spine, le quali sono 13 lungo la pinna dorsale, una su ogni pinna pelvica e tre sull’anale. Il contatto con le spine provoca dolore intenso, ma i casi restano pochi rispetto alla diffusione della specie.

    Il consiglio degli esperti è quello di evitare contatti ravvicinati con gli animali marini. «Molte creature hanno sistemi di difesa. Alcune possono ferirci, altre rischiano di essere danneggiate da noi», avverte Omessi. Un approccio prudente consente di prevenire incidenti e, allo stesso tempo, di salvaguardare l’habitat naturale.

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