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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di ‘Ekev: I guadagni disonesti sono abominazioni

    In questa parashà  l’Eterno assicura i figli d’Israele che sconfiggeranno le nazioni della terra di Canaan.  Dopo aver distrutto queste nazioni, l’Eterno comanda loro di distruggere i loro dei: “Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dei; non agognerai e non prenderai per te l’argento e l’oro che hanno addosso, prendendolo per te, se non vuoi che ti siano causa d’inciampo, perché sono un’abominazione per l’Eterno, tuo Dio. E non porterai  cose abominevoli in casa tua, in modo da non essere votato alla distruzione come essa; abbila in abominio e detestala perché è votata alla distruzione (Devarìm, 7: 25-26).

    ‘Ovadia Sforno (Cesena, 1475-1550, Bologna) commenta che l’argento e l’oro che decorano gli idoli saranno “causa d’inciampo” perché talvolta potrebbe capitare che queste ricchezze porteranno prosperità e potresti attribuirai il tuo successo all’idolo dal quale sono stati tratti. E dovrai “averle in abominio” perché non solo non ti porteranno successo ma al contrario  porteranno rovina alle tue proprietà.

    Joseph Beer Soloveitchik (Belarus, 1903-1993, Boston) in Mesoras Harav (p.70) fa notare che questo passo la Torà non dice “Non adorare gli idoli”. In questo passo non viene data enfasi alla proibizione dell’idolatria, ma al fatto che l’idolatria sia cosa abominevole e rivoltante. Chi ha un minimo di senso estetico e rivulsione spirituale per le cose abominevoli non può venire attratto dall’idolatria.

    L’autore catalano del Sefer Ha-Chinùkh (XIII sec. E.V.) che elenca le 613 mitzvòt della Torà, spiega che in questi versetti vi sono due mitzvòt: la prima, di non prendere l’argento e l’oro che decorano gli idoli, consiste nella proibizione di trarre beneficio da ciò che serve come decorazione degli idoli, anche se non si trae beneficio dagli idoli stessi. Il motivo di questa mitzvà è di allontanare da noi tutto quello che sa di idolatria.  La seconda mitzvà “di non portare cose  abominevoli in casa tua” consiste nel non aggiungere alle nostre proprietà nessuna cosa che abbia a che fare con l’idolatria.

    L’autore del Sefer Ha-Chinùkh aggiunge che nella proibizione di  non portare cose abominevoli a casa tua, vi è anche quella di mischiare il  denaro che Dio ti ha concesso grazie alla tua opera onesta, ad altro denaro che provenga da furto, estorsione, interesse o da qualsiasi attività disonesta. I guadagni ottenuti in modo disonesto sono una abominazione come le decorazioni idolatriche.

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