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    INNOVAZIONE

    Medicina rigenerativa, a Tel Aviv coltivato in laboratorio il primo rene umano artificiale

    Un team di scienziati dello Sheba Medical Center e dell’Università di Tel Aviv ha raggiunto una sorprendente conquista nel campo della medicina rigenerativa, ottenendo per la prima volta dei reni umani organoidi 3D sviluppati da cellule staminali specifiche del tessuto renale. Questi organoidi si sono mantenuti stabili per 34 settimane, diventando il modello renale coltivato in laboratorio più duraturo e puro mai realizzato.

    A guidare la ricerca, il professor Benjamin Dekel, direttore dell’Unità di Nefrologia Pediatrica e del Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali presso il Safra Children’s Hospital (Sheba) e responsabile del Sagol Center for Regenerative Medicine all’Università di Tel Aviv, con la collaborazione della dottoressa Osnat Cohen-Sontag e del dottor Michael Namestannikov.

    Diversamente dai precedenti modelli basati su cellule staminali pluripotenti – che spesso degeneravano in appena un mese – il gruppo ha utilizzato cellule staminali del tessuto renale, isolate circa dieci anni fa, capaci di differenziarsi esclusivamente in strutture renali. Nel corso delle 34 settimane, gli organoidi hanno sviluppato componenti tipici del rene in via di sviluppo, come filtri sanguigni e dotti urinari, emulando la tubulazione genesi fetale.

    Dekel ha sottolineato che questo modello consente di osservare in tempo reale come i problemi nello sviluppo fetale degenerino in malattie renali cliniche, aprendo la strada a trattamenti innovativi e all’individuazione di difetti genetici prenatali. Inoltre, offre una risorsa pressoché inesauribile di cellule renali da impiegare nella medicina rigenerativa, e potenzialmente anche per future tecniche di trapianto. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The EMBO Journal.

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