
È atterrato giovedì il primo volo di gruppo che inaugura un’estate intensa per Israele: 45 nuovi immigrati provenienti da otto stati americani e province canadesi sono arrivati nel Paese, avviando un’ondata che, secondo le stime, porterà circa duemila “olim” nordamericani entro la fine dell’estate.
A organizzare i voli è l’ONG Nefesh B’Nefesh, in collaborazione con il Ministero dell’Aliyah e dell’Integrazione, l’Agenzia Ebraica per Israele e altre istituzioni. Nonostante le tensioni regionali e la recente guerra lampo di 12 giorni con l’Iran, il flusso migratorio dall’America del Nord verso Israele prosegue senza sosta. “Anche nei momenti difficili, il popolo ebraico sceglie di venire in Israele” ha dichiarato il ministro dell’Aliyah, Ofir Sofer. “L’aliyah continua è il simbolo della vittoria dello Stato di Israele. Questi nuovi immigrati sono degli eroi”.
I passeggeri del primo volo collettivo provenivano da luoghi diversi come New York, New Jersey, Maryland, Wyoming, Ohio e Ontario. A bordo, uomini e donne di ogni fascia d’età, dai neonati agli anziani ultra-settantenni, con diverse professionalità tra cui ingegneri, avvocati, insegnanti e persino uno chef. Molti di loro si stabiliranno in città principali come Gerusalemme, Tel Aviv e Haifa, ma altri hanno scelto comunità più piccole, come Safed e aree periferiche designate come prioritarie per l’integrazione.
Nel frattempo, altri 60 immigrati già presenti in Israele hanno completato questa settimana il loro processo ufficiale di aliyah, portando il totale a oltre 100 nuovi cittadini israeliani. Logicamente, l’impatto emotivo di questa stagione è particolarmente sentito. Dal brutale attacco terroristico del 7 ottobre 2023 compiuto da Hamas, l’interesse per l’aliyah è esploso, con oltre 13.500 richieste presentate a Nefesh B’Nefesh.
“Ogni estate è un periodo di rinnovamento e speranza, ma quest’anno ha un valore ancora più profondo” ha affermato il direttore esecutivo dell’ONG, Rabbi Yehoshua Fass. “In uno dei momenti così determinanti della nostra epoca, queste persone stanno scegliendo di tornare a casa. Oltre ad essere un traguardo personale, è anche e soprattutto una potente dichiarazione nazionale, un atto di destino ebraico”.
I nuovi arrivati potranno contare su una vasta rete di servizi e agevolazioni, come contributi per l’affitto in zone di priorità nazionale, corsi di lingua ebraica (ulpan), iniziative per l’integrazione sociale e lavorativa e benefici fiscali.
L’arrivo del primo volo collettivo segna l’inizio di un’estate significativa per Israele, in un contesto segnato ancora dalle conseguenze del 7 ottobre. Nonostante le tensioni e i rischi, la spinta verso l’aliyah non si ferma. Per i nuovi arrivati, è l’inizio di una nuova vita; per lo Stato, un segnale di continuità e determinazione.