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    ITALIA

    Memoria, sport e testimonianza: l’incontro di Sami Modiano con i giovani atleti e con il ministro Abodi

    Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, continua la sua straordinaria opera di testimonianza e di trasmissione della memoria della Shoah. Un momento intenso e toccante si è svolto in occasione dell’incontro promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi come ideale prosecuzione del viaggio della memoria compiuto a febbraio dal Ministro insieme a una delegazione di atleti paralimpici proprio ad Auschwitz. Durante quella visita, Abodi aveva avuto modo di confrontarsi direttamente con Modiano, discutendo con lui del suo nuovo libro, testimonianza toccante della tragedia vissuta. Da quell’incontro è nata la volontà di estendere il valore di quell’esperienza oltre il singolo viaggio. In una lettera inviata alla Comunità Ebraica di Roma, Abodi ha rinnovato l’invito ai agli esponenti della Comunità che lo avevano accompagnato assieme gli atleti paralimpici sottolineando la potenza emotiva vissuta in quei giorni, resa ancora più profonda dal confronto con le tragiche vicende delle persone con disabilità nei campi di sterminio, spesso tra i primi a essere eliminati dai nazisti nel quadro dell’eugenetica criminale. Durante l’incontro, lo storico Marco Caviglia ha dialogato con Sami Modiano sul suo libro, ripercorrendo i momenti chiave della prigionia e soffermandosi in particolare sul rapporto con un altro grande testimone della Shoah, Piero Terracina, con cui Modiano ha condiviso decenni di impegno per la memoria.
    A tutti i presenti il Ministro ha donato una copia del libro di Modiano, come segno concreto della volontà di rendere accessibile a sempre più persone una voce che è oggi patrimonio collettivo. Tra i rappresentanti della Comunità Ebraica di Roma erano presenti l’assessore ai rapporti istituzionali Alex Luzon, Carola Funaro e, in rappresentanza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Lucilla Efrati.
    Un incontro che non è stato solo celebrazione, ma testimonianza viva, ponte tra memoria e futuro. “Abbiamo partecipato a questo incontro io come assessore ai rapporti istituzionali e Carola, che ha fatto parte della delegazione della Comunità Ebraica nell’ultimo viaggio della memoria. Il Ministro Abodi non voleva che fosse solo un viaggio, ma l’inizio di un vero e proprio percorso. Ha infatti organizzato due viaggi distinti: uno con gli sportivi, in particolare con gli atleti paralimpici — un’esperienza toccante — e un altro con i rappresentanti del Servizio Civile Universale. Durante l’ultimo viaggio, proprio mentre eravamo sulla Judenrampe, Sami Modiano ci ha chiamati. Da quella telefonata è nata l’idea di trasformare quell’emozione in un progetto più ampio, e questo incontro ne è stato il risultato concreto – ha raccontato Luzon – Naturalmente ho ringraziato e abbracciato Sami, a cui mi lega non solo l’affetto della nostra intera comunità, ma anche una storia personale: tornò a piedi da Auschwitz con il nonno di mia moglie, Settimio Limentani. Ho conosciuto Sami tanti anni fa, a Rodi, grazie alla mia famiglia. Ho voluto infine ringraziare il Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili Andrea Abodi per il suo costante impegno nel tenere viva la memoria. Fin dal primo incontro istituzionale, ci aveva manifestato il desiderio di costruire qualcosa che andasse oltre la ritualità del viaggio, qualcosa di più profondo e duraturo” ha concluso Luzon.

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