
Yuval Raphael ha ottenuto il secondo posto assoluto all’Eurovision Song Contest 2025, trionfando nel televoto con ben 297 punti. A vincere il prestigioso microfono di cristallo è stato l’austriaco JJ con la ballata “Wasted Love”. Per Israele si tratta della settima volta tra i primi cinque posti nella storia della competizione.
Nonostante le polemiche e i numerosi appelli per escludere Israele dalla gara, il pubblico europeo ha scelto di premiare la performance di Raphael. I fischi di protesta sono stati sovrastati da applausi e standing ovation. Chiudendo la sua esibizione con: “Am Yisrael Chai!”
Le giurie nazionali si sono mostrate più caute: Israele ha ricevuto il massimo punteggio, i celebri “douze points”, solo dall’Azerbaigian, ma ha raccolto consensi significativi anche da paesi insospettabili come l’Irlanda, che ha assegnato 7 punti allo Stato ebraico, nonostante il forte clima anti-israeliano presente nel Paese. L’Italia ha assegnato 0 punti a Israele tramite la giuria, ma 8 punti dal televoto, a conferma di un ampio sostegno da parte del pubblico.
Poco dopo l’annuncio dei risultati finali, in un commento rilasciato a caldo, Raphael ha ribadito il suo affetto per il pubblico israeliano: “Amo il popolo d’Israele più di ogni altra cosa al mondo”.
Durante la sua esibizione, la sicurezza ha sventato due tentativi di protesta sul palco. Una coppia olandese ha cercato di interrompere la performance: la donna ha spruzzato vernice rossa su un agente, e entrambi sono stati arrestati. Per motivi di sicurezza, l’intera delegazione israeliana ha lasciato temporaneamente la Green Room.
Sui social, Raphael ha pubblicamente ringraziato la sua scorta personale. Le minacce, del resto, non erano nuove né infondate: lo scorso anno, la cantante Eden Golan aveva ricevuto così tante intimidazioni che il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, si era recato personalmente a Malmö per supervisionarne la protezione. Anche alcuni canali pubblici europei, come RTVE (Spagna) e VRT (Belgio), hanno trasmesso messaggi a favore della causa palestinese durante la diretta. Il messaggio spagnolo recitava: “Quando i diritti umani sono in pericolo, il silenzio non è un’opzione.”