
“E’ una di noi! Emily Damari è finalmente a casa”. Così oltre 200 tifosi degli Spurs, fuori al Tottenham Hotspur Stadium, hanno accolto e festeggiato l’ex ostaggio Emily Damari, arrivata per assistere al derby londinese Tottenham-Crystal Palace, disputato ieri. “Sono molto felice di essere qui”, ha detto la 28enne anglo-israeliana nella sua prima apparizione pubblica nel Regno Unito dopo il suo rilascio, lo scorso 19 gennaio.
Sulle note travolgenti di “I’m Still Standing” e “She’s One of Our Own” di Elton John, la folla ha salutato Damari, accompagnata dalla madre Mandy: “Grazie a tutti per aver pregato per me e per aver gridato il mio nome senza conoscermi, non ho davvero le parole per esprimere quanto ne sia grata – ha detto Damari ai presenti – Voglio ringraziare in modo speciale tutti gli ebrei della diaspora, ma soprattutto la comunità ebraica del Regno Unito, che è scesa in campo per sostenere mia madre e la mia famiglia, impegnandosi instancabilmente per ottenere la mia liberazione”.
Damari ha ricordato specificamente i fratelli Gali e Ziv Berman ‘suoi intimi amici’, i cui nomi erano stampati sulla sua maglia gialla con il numero 583, come i giorni di prigionia, e ha lanciato in cielo 59 palloncini gialli (il numero degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas), fra l’incitamento dei tifosi che sventolavano bandiere israeliane.
All’ interno dello stadio, Damari è stata accolta da numerosi ex e attuali giocatori di punta degli Spurs e della nazionale inglese. La cerimonia di benvenuto è stata organizzata dal gruppo ‘Stop the Hate’. “Per troppo tempo abbiamo aspettato, sognando che venisse rilasciata. – ha affermato il fondatore del gruppo Itai Galmudy al Daily Mail – Abbiamo fatto una campagna per lei, sotto la pioggia, sotto il sole, nei momenti belli e in quelli brutti”, ha detto. “E averla qui allo stadio degli Spurs oggi è il culmine di tutto”.