Skip to main content

Ultimo numero Marzo – Aprile 2025

Scarica l’inserto di Pesach

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    EUROPA

    Claims Conference: entro 5 anni netta diminuzione dei testimoni della Shoah. Ecco il rapporto

    Il rapporto ‘Vanishing Witnesses’, pubblicato recentemente dalla Conference on Jewish Material Claims Against Germany (Claims Conference), lancia un allarme urgente: entro il 2040, solo una piccola parte dei sopravvissuti alla Shoah sarà ancora in vita. Basato su dati raccolti dal 1952, il documento offre un’analisi demografica globale dei sopravvissuti. A ottobre 2024, oltre 200.000 sopravvissuti vivono in 90 paesi, con Israele che ospita la più grande concentrazione, circa 110.100 anziani.
    Le proiezioni sono allarmanti: entro il 2030, la popolazione dei sopravvissuti in Israele dovrebbe diminuire del 43%, scendendo a 62.900. Negli Stati Uniti, con 34.600 sopravvissuti nel 2024, si prevede un calo del 39% nello stesso periodo. Nei paesi dell’ex Unione Sovietica, la diminuzione sarà ancora più marcata: da 25.500 a 11.800, ovvero un calo del 54%. L’età media dei sopravvissuti a livello globale è di 87 anni, con il 61% costituito da donne. Circa 1.400 sopravvissuti hanno più di 100 anni.
    Gideon Taylor, presidente della Claims Conference, sottolinea l’urgenza di preservare le testimonianze dei sopravvissuti finché è ancora possibile. Greg Schneider, vicepresidente esecutivo dell’organizzazione, ribadisce l’importanza di onorare e prendersi cura dei sopravvissuti, assicurando che vivano con dignità e ricevano l’assistenza necessaria. Tziona Koenig-Yair, vicepresidente associato esecutivo in Israele, ha evidenziato l’imperativo storico e morale di documentare ogni testimonianza, affinché le lezioni apprese rimangano impresse nella memoria collettiva. Tra le voci presenti nel rapporto c’è quella di Nechama Grossman, 110 anni, una delle sopravvissute più anziane, residente ad Arad, Israele. Suo figlio, Vladimir Shvetz, ha commentato a Ynet: “Ha vissuto il peggio dell’umanità ed è riuscita a sopravvivere. Ha cresciuto figli, nipoti e pronipoti per insegnare loro che l’odio incontrollato non può vincere”. Leonard Zaicescu, 98 anni, sopravvissuto ai treni della morte di Iași in Romania, ha aggiunto: “Finché sarò vivo e avrò forza, farò tutto il possibile affinché le future generazioni conoscano ciò che è accaduto.” Pinchas Gutter, uno degli ultimi sopravvissuti della rivolta del ghetto di Varsavia, ha sottolineato: “È sconfortante vedere quanti pochi di noi sopravvissuti alla Shoah restano. Abbiamo un pezzo importante di storia che solo noi possiamo raccontare”. Malka Schmulovitz, 109 anni, sopravvissuta dalla Lituania e residente in Florida, ha condiviso: “La mia età mi suggerisce che il tempo sta finendo. Tutti noi abbiamo una testimonianza da condividere, affinché questa generazione e le successive comprendano veramente cosa è accaduto durante la Shoah”.
    Oltre a Vanishing Witnesses, la Claims Conference ha pubblicato un aggiornamento demografico globale intitolato Holocaust Survivors Worldwide: A Demographic Overview, che mostra oltre 200.000 sopravvissuti in 90 paesi nel 2025. Fondata nel 1951, la Claims Conference ha ottenuto oltre 95 miliardi di dollari in compensazioni dalla Germania. Nel solo 2025, l’organizzazione destinerà circa 530 milioni di dollari in compensazioni ai sopravvissuti e 960 milioni per servizi di assistenza, tra cui cure domiciliari, medicine e cibo.

    CONDIVIDI SU: