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    Boris Johnson: “C’è un esodo degli ebrei irlandesi perché è difficile importare cibo Kasher”

    Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, afferma che gli ebrei dell’Irlanda del Nord si trovano a fronteggiare un vero e proprio “esodo”. Attualmente la comunità ebraica di Belfast, l’unica nell’Irlanda del Nord, conta tra i 50 e i 100 ebrei. Una piccola comunità che si trova a vivere una situazione complessa legata al mantenimento futuro della vita comunitaria.

     

    La causa secondo quanto detto da Johnson risiederebbe nei problemi riscontrati circa il reperimento del cibo kasher, dovuto all’accordo commerciale Brexit, firmato con l’Unione Europea, ed entrato in vigore quest’anno. Tale situazione ha comportato la creazione di un confine commerciale nel Mare d’Irlanda tra il Regno Unito continentale e l’Irlanda del Nord, in cui le merci provenienti dal Regno Unito sono soggette a vari controlli e di conseguenza ad alcuni ritardi. Tra le merci soggette a controlli c’è anche la carne, compresa quella kosher, dunque questo causa difficoltà alla comunità ebraica locale.

     

    “Proprio ieri ci sono state manifestazioni preoccupanti da parte della comunità ebraica nell’Irlanda del Nord, legate alla difficile situazione nel reperire ed importare cibo kosher”, ha detto Johnson lo scorso mercoledì.

     

    “Si può dunque parlare di un vero e proprio “esodo” dall’Irlanda del Nord da parte della comunità ebraica”, ha continuato il primo ministro. “Vogliamo fare tutto il possibile per evitare che questo accada e risolvere tale problematica tempestivamente” ha aggiunto, lasciando intendere che l’UE dovrebbe mostrare una maggiore flessibilità. Johnson ha preso posizione, condannando i controlli doganali.

     

    Anche Michael Black, presidente della comunità ebraica locale, ha affermato che il problema risiederebbe nella burocrazia legata all’importazione, ma non solo, anche per quanto riguarda ke ispezioni sanitarie, che necessitano essere in linea agli standard UE.

    Questi requisiti renderebbero estremamente proibitivo per gli importatori trattare le quantità di cibo kasher richieste dalla comunità di Belfast. “Né la comunità di Belfast né la comunità ebraica irlandese possiedono uno “Shochet” (macellaio rituale n.d.r.) il che comporta conseguentemente che tutta la carne e il pollame kosher necessitino di essere importati” spiega Black.

     

    Black ha detto inoltre che le importazioni dall’Europa risulterebbero piuttosto complesse e che l’implicazione di non avere accesso alla carne, e ad altri prodotti certificati, renderebbe difficile attrarre e trattenere in pianta stabile un rabbino che, nella piccola comunità, è fondamentale non solo per adempiere ai servizi religiosi ma anche per garantire e condurre una vita comunitaria.

    “Non userei la parola esodo di massa, ma probabilmente sarebbe la fine della vita comunitaria”, ha concluso Black.

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